Italia: futuro da obesi?
Lo dice l’UNICEF: Nella fascia tra 5 e 9 anni di età siamo la nazione con la maggior percentuale (42%) di bimbi in sovrappeso od obesi. Cosa si può fare di immediato per porre rimedio? Che tipo di avvertimento possiamo trarne se siamo invece genitori di bimbi tra 2 e 5 anni?
In un’epoca in cui i bambini hanno molti più stimoli tecnologici che non umani, è il momento di fare qualcosa di concreto per ristabilire l’equilibrio con una alternativa di crescita ‘sul campo’.
Lo scenario è imbarazzante: da un lato, siamo al quarto posto in Europa per obesità infantile e dall’altro siamo il fanalino di coda tra i paesi industrializzati per numero di pargoli impegnati in attività fisiche.
I bimbi italiani insomma, sono tra quelli che mangiano di più e che si muovono di meno.
Diventa forte dunque l’esigenza di una risposta definitiva a quello che è già qualcosa di più di un campanello d’allarme per il nostro Sistema Sanitario Nazionale, che saluta un nuovo soggetto “malato”, l’infante-obeso cronico.
Per quello che ci compete, la parte motoria, oggi parliamo di una opportunità concreta per evitare il peggio: la Motricità Ovale, un percorso mirato al miglioramento delle capacità coordinative di base, strutturato e magari anche divertente.
Cos’è la motricità di base
I movimenti di base sono quelli che ci consentono di camminare, correre, saltare, lanciare ed afferrare. Sono i mattoncini fondamentali sui quali si basano tutte le abilità che un bambino ha bisogno di sviluppare nella sua crescita.
Il punto è che oggi questi movimenti non trovano le occasioni allenanti di una volta: se un tempo il ritrovo sociale era in strada, dove tra un salto con la corda e una partita a pallone si faceva notte senza accorgercene, oggi il bambino medio italiano è molto più sedentario.
Negli ultimi 30 anni dunque i bambini sono spariti dalle strade. Quello che però non è cambiato è l’atteggiamento ipernutrizionale da dopoguerra, che oggi francamente non ha più una giustificazione. Per quello si, stiamo ancora a rimpinzare i nostri pargoli perché ‘non si sa mai’.
Questo stesso fenomeno, ad un livello “macro”, diciamo politico/culturale, è ciò che sta dietro anche alla mancanza di strutture e programmi che consentano un percorso formativo atto a migliorare gli schemi motori. In sostanza il nostro Paese non ha mai sviluppato una sensibilità verso strumenti di prevenzione e controllo sanitario sotto forma di percorsi come quello offerto dalla motricità di base.
Tempo fa, in assenza di budget, il governo cinese incoraggiava la pratica del Thai Chi Quan come strumento di prevenzione sanitaria nazionale per il proprio miliardo di compatrioti.
Un approccio simile sarebbe auspicabile oggi, proponendo la motricità di base a tutti i bambini italiani, attraverso una massiccia azione di divulgazione e sostegno alla diffusione di buone pratiche nel segno della motricità.
Per un bambino, quella che può essere considerata una semplice attività come coordinare un movimento, è invece qualcosa di molto intricato. Una qualunque azione di coordinazione per un bambino prevede che il cervello analizzi e cataloghi le informazioni che gli vengono offerte dagli organi di senso e riesca a stabilire elementi essenziali come il rapportarsi alla posizione rispetto ad un oggetto, cosa che consente ai muscoli interessati di muoversi di conseguenza e nel modo giusto.
Capacità coordinative
Tra le capacità coordinative elenchiamo:
- Combinazione dei movimenti
- Coordinazione oculo-muscolare
- Capacità di differenziazione
- Capacità di Equilibrio
- Capacità di orientamento
- Capacità di ritmo
- Capacità di reazione
- Capacità di trasformazione
Come visto in precedenza, le attività a supporto della motricità di base servono ad agevolare un corretto sviluppo delle capacità di movimento.
Piuttosto che aspettare il compimento dei 5, 6 anni per avviare un bimbo ad uno sport definito, si può iniziare anche a poco meno di 2 anni con un programma di pre-sport, che migliora la capacità di:
- Collegare le capacità motorie già apprese
- Coordinare il movimento degli arti inferiori
- Coordinare movimenti in base a stimoli esterni
- Migliorare il senso della posizione
- Imparare a differenziare gli stimoli
- Mantenere una posizione di equilibrio
- Comprendere lo spazio-tempo
- Avere movimenti più fluidi
- Comprendere quando modificare una azione
Vantaggi di un percorso formativo
Non sottolineeremo mai abbastanza l’efficacia un percorso motorio di base in soggetti di tenera età nel lungo, lunghissimo periodo, si può dire per tutto il resto della propria vita.
Un’età, quella dei 2, 3, 4 anni, che spesso precede il momento in cui i genitori cercano di capire quale attività sportiva far praticare al proprio bambino. In questa scelta spesso influiscono la cultura, le amicizie, ma anche purtroppo la voglia di rivalsa personale del genitore, cosa alquanto limitante.
Prima di iscrivere un bambino alla scuola calcio o a danza, e lavorare sulle specificità, sarebbe opportuno infatti valutarne le capacità coordinative di base e insistere su quelle per qualche anno.
Il programma Rugbytots ad esempio è proteso ad uno sviluppo strutturato della motricità di base, unita all’aspetto pedagogico del rugby ma senza occasioni di contatto.
Le sessioni di gioco accompagnano i bambini in un viaggio di immaginazione sportiva con coach coinvolgenti ed energici che li sostengono ad ogni passo del loro cammino, insegnandogli le basi della motricità con un’attitudine divertente.
Se vuoi avere una esperienza diretta, chiedi ora una lezione prova gratuita di motricità ovale. È facile:
- Cerca i nostri corsi QUI;
- Inserisci la tua città nella barra di ricerca;
- Chiama il numero a destra della pagina.